Il Maestrale nasce
nel 2009 da un’idea di fondo: La volontà di contribuire a migliorare la qualità
di vita del nostro paese attraverso il coinvolgimento convinto, responsabile ed
il più ampio possibile dei cittadini alla vita politica ed amministrativa di
Capena.
Nato intorno alla
figura di Alessandro Ristich, che ha concorso alla carica di sindaco, il
Maestrale è diventato nel giro di pochi mesi e senza alcuna storia pregressa ,
la più grande forza di opposizione di Capena.
Il movimento è costituito da persone che si
propongono di partecipare lealmente alla vita politico-amministrativa, combattendo
tutte le battaglie necessarie ad avviare nel nostro comune quei processi
inattuati che, per 10 lunghi anni dominati dalla stessa scellerata
amministrazione, hanno tenuto Capena ferma ed immobile su se stessa.
Capena ha bisogno
di tutto: dai servizi primari e di base come l’acqua, ad un piano di sviluppo
che ne permetta la rinascita.
Da una politica ambientale
moderna alla semplice urbanizzazione delle periferie
Da un piano
edilizio non dominato da clientele ed interessi personali ad uno sviluppo
turistico e culturale sostenibile.
Queste sono le nostre battaglie di fondo.
Vogliamo combattere perché Capena abbia ciò
che non ha mai avuto in questi 10 anni di amministrazione basata sull’interesse
privato, anni che hanno relegato Capena ad un ruolo defilato e marginale e
fatto in modo che proliferassero solo centri commerciali ed interessi privati a
danno dell’intera collettività.
Capena ha un territorio con un enorme
potenziale inespresso.
Capena è un paese che va liberato dal
“giogo” che i “signorotti” locali, padroni della politica e delle sue logiche
più negative, hanno messo al suo sviluppo.
Il Maestrale identifica nella persona di
Alessandro Ristich il suo leader naturale ma è una forza aperta a qualunque
cultura e pensiero politico, purchè coerente con i valori del movimento ( vedi
sezione ) e con l’interesse di tutti i cittadini.
Questo sito vuole essere non soltanto un
modo per dare risalto alle iniziative del movimento ma soprattutto un modo per
dialogare con la cittadinanza, ascoltarne problemi ed esigenze e farcene
portavoce e parte attiva.